1. PASSERÒ TUTTA LA NOTTE AD ASCOLTARE LA LLUVIA
ad ascoltare la lluvia
che cade sul selciato ad
aspettare la raccolta
differenziata filtrando
l'acque alla ricerca di
di sabbia, passerò tutta
la notte ad ascoltare
il ticchettìo sui coppi e i
porticati negli interni dei
cortili, attraversando con
canoe i rigagnoli dei
marciapiedi, tossendo
sotto le finestre per
fingermi appestato
passerò le ore come
il mio più insonne
antenato seduto sulla
soglia di via San Martino
ad aspettare di vedere
uno spirito una masca
che mi porti una cartolina
passerò tutta la notte
finché l'avo comparirà
per portarmi in Argentina
Ho per te un posto
che è ad un soffio
dal mio collo —
è fatto ad hoc
ed occhieggia
alla pioggia ladra
ed ai governi della
terra humida
ed imbelle —
ho per te un posto
che è un riparo
dalla meteo follia
uno spazio nomade
e circense ho per te
una regione cava ed
una ragion sufficiente —
l’ombrello sfitto
il vano e il contratto
la piattaforma basculante
tutti i pali sui quali
hanno edificato Venezia
il beccheggio e il rollio
il gusto per il sottile
della particella —
lo sguardo impudico
dei bambini e dei cani
e due sassi striati
ho per te un paio
di guanti in pelle
finemente operati —
e tutte le ipotesi di viaggi
dei nobili decaduti
vari metri da muratore
un coltello e i miei rifiuti
il marchesato di Carabas
gli avi e l’aviazione un
dente di narvalo sotto
una montagna di sale —
ho per te tutta la spesa
le cannule ed il canale
le terme il casinò
la colla più inebriante
vero miele d’arancia
ho per te tutti gli abiti
dell’infanta di Francia
3. IL LIQUIDO VINILE GLI XILOFONI IN CORTILE
Son rimasto tutta la notte
Ad ascoltare la pioggia
Prima timida poi villana
La pioggia tonante che ha
Impacchettato di scrosci la casa
Che mi ha lavato via il sonno
Che ha cambiato il sapore
Alle bave delle lumache
Son rimasto tutta la notte
Ad ascoltare il liquido vinile
Gli xilofoni in cortile e poi
Le cascate rupestri il ciclo
Dell’acque ladre assonnate
E c'è questa cosa
che faccio la doccia
e sento gli spruzzi
delle onde i flutti
la pioggia del
mare verticale
5. IL FRATELLO DI ME STESSO
La pioggia stillicidio
d'insinuazioni pozzanghere
su tovaglie di plastica
avrei voluto un fratello
per giocare ad improbabili
battaglie navali e prendere
assieme tutte le cantonate
tutte le influenze avrei
voluto un fratello ma
il vero rammarico é
di non esser stato
il fratello di me stesso
Nella foto: pioggia in via San Martino a Villanova D'Asti