22.1.16

"Flowersperma", storia di una poesia d'amore


“Flowersperma” è una poesia che scrissi nel 2000. La poesia fu pubblicata nel 2001 nella raccolta collettiva “.noibimbiatomici” edita dalla Celid di Torino, con introduzione di Aldo Nove. Fu uno dei brani più rappresentativi del laboratorio/gruppo Sparajurij che fondai con altri due giovani scrittori nel 2000 e con il quale partecipai ad eventi in tutta Italia negli anni dal 2001 al 2004. “Flowersperma” fu inclusa nel progetto editoriale “Ma il cielo è sempre più blu. Album della nuova poesia italiana”, un'antologia del 2002 a cura di Aldo Nove e Lello Voce, che mai vide la luce e poi venne diffusa in rete (dove ancora si trova). 

La poesia non è solo un testo, è una performance, che proposi nel corso di letture e poetry slam, prevede una serie di gesti che vengono sposati alle parole, gesti che aprono al cosmo, al cielo, al piacere e ai fluidi dell'amore. Il pubblico, soprattutto giovane, ne risultava estasiato, calato in una dimensione ludica e panteistica del sesso. Non avrei potuto scriverla senza un vissuto, e senza un legame con qualcuno, anche se ogni poesia passa poi dal particolare all'universale. Ricordo inoltre il remake da parte di un poeta che frequentava il nostro laboratorio, Ughino, che scrisse “Florasborra – versione splatter di Flowersperma”, un omaggio davvero divertente. Ho sempre considerato “Flowersperma” un cantico, e ho reagito con fastidio quando un critico, in un teatro torinese la definì simpaticamente “una poesia porno”. Ricordo di aver preso una sedia e aver finto con altrettanto spirito amicale di scagliarla contro l'infedele. 

Intanto “Flowersperma” otteneva successo ad ogni lettura, leggevo ormai solo quella e la cosa incominciava a spaventarmi. Non volevo essere identificato con quella poesia, come quei cantanti degli anni '80 noti per il loro unico pezzo di successo. Dopo il 2004 smisi quasi del tutto di performarla e intrapresi nuove scritture e nuovi percorsi letterari. Ci furono ancora due occasioni in cui andai in scena con “Flowersperma”: un poetry slam a Trastevere, quello di Claudia D'Angelo (correva il 2012) e il Portogruaro Poetry Slam, in cui arrivai in finale (siamo sempre nel 2012, a luglio, e nella terra dei miei avi paterni). In entrambi gli slam mi classificai secondo. A Trastevere andò benissimo e alcuni ragazzi mi fermarono per manifestarmi il loro sostegno dicendo “guarda che noi ti abbiamo votato!”. A Portogruaro la performance fu difficile, “Flowersperma” fu la poesia decisiva, e la platea, composta principalmente da dame del paese, si scandalizzò e mi bocciò sonoramente. Nel video dell'evento traspare il mio disagio, davanti ad un pubblico che mi guarda con aria schifata. 

Oggi “Flowersperma” mi ritorna in mente come poesia d'amore, non del tutto mia, quasi scritta da un estraneo, dettata da entità sovrannaturali. Il brano sarà incluso nella mia prossima raccolta poetica che riunirà tutte le mie poesie d'amore dal 2000 ad oggi. Inoltre sarà presente nella nuova edizione della raccolta ".noibimbiatomici", che sarà un modo per valorizzare un'esperienza di scrittura condivisa.  

L'articolo che avete letto è nato come contributo, mai pubblicato, per una rivista in rete che mi aveva invitato ad intervenire su "Seduzione e sesso nella letteratura". Il direttore, imbarazzato, tentò di mascherare in tutti modi il suo provinciale e delizioso perbenismo. Quello di un'Italia in cui la masturbazione coincideva con la prospettiva della cecità. 
La liberazione del corpo, che il '68 aveva presagito, è ancora lontana dal realizzarsi. I mezzi telematici ci offrono surrogati della vita e dell'amore. La poesia può ritornare a trovare nel corpo una delle sue ragioni.

Questa è "Flowersperma": 


FLOWERSPERMA
my flowersperma
sgorga abbondante & profumato
eau de toilette in my hand liquidodivino
me lo spalmo addosso cremoso felloso appiccicoso
l'han prodotto i miei golosinsetti
e odora di fiore cazzuto di manico legnoso
che ti sbatto dentro fino in fondo
e ti faccio urlare ti faccio urlare ti faccio urlare
che viene giù l'intera volta celestuosa & skyleste
esto liquidodivino è facto per le stelle delle astronaute
che si toccano vogliose con le astrodita
è facto per un greenplanet
pieno di donne con capezzoli polynesiani
nei quali tuffarsi con cazzi immensi
e mangiare gelati al limone
e sentire la vita che scorre e si espande
infondo alla tua figadilatata voglio versare
litri di latte mandorlato spermato macchiato caldo
nel tuo buco voglio versare
il piacere in tutti i physici stati della materia
my flowersperma
sgorga abbondante & profumato
eau de toilette in my hand liquidodivino
me lo spalmo addosso cremoso felloso appiccicoso
l'han prodotto i miei golosinsetti
e odora di fiore cazzuto di manico legnoso
che ti sbatto dentro fino in fondo
e ti faccio cangurare ti faccio cangurare ti faccio cangurare
che viene giù l'intera volta eucaliptosa & koaleste
esto liquidomarino è facto per gli atolli delle argonaute
che si atollano vogliose con le argodita
è facto per un pinkplanet
pieno di mamme con capezzoli melanesiani
nei quali tuffarsi con cazzi immensi
e succhiare frullati al lampone
infondo alla tua figasfondata voglio versare
litri di latte mandorlato spermato macchiato caldo
nel tuo buco voglio versare
il piacere in tutti i physici stati della materia
my flowersperma
sgorga abbondante & profumato
eau de toilette in my hand liquidodivino
me lo spalmo addosso cremoso felloso appiccicoso
l'han prodotto i miei golosinsetti
e odora di fiore cazzuto di manico legnoso
che ti sbatto dentro


Max Ponte